Benvenuto nel nostro glossario completo dedicato alla Rally Obedience. Che tu sia un neofita che si avvicina alla disciplina o un agonista esperto, qui troverai le definizioni dei termini, delle sigle e dei concetti fondamentali che ogni appassionato dovrebbe conoscere.
Il concetto centrale che definisce lo spirito della Rally-O. Non si riferisce alla precisione dell'esecuzione, ma alla qualità della connessione, della complicità e del divertimento reciproco tra cane e conduttore. È considerato il vero metro di successo nella disciplina.
Ente di Promozione Sportiva (EPS) riconosciuto dal CONI che organizza e promuove un proprio circuito di gare di Rally Obedience in Italia, con regolamento specifico.
Il ritmo di marcia del binomio durante il percorso. L'andatura di base è definita "vivace ma normale", ma specifici cartelli possono richiedere variazioni come Andatura Lenta o Andatura Veloce, testando la capacità del binomio di cambiare ritmo mantenendo una condotta connessa e fluida.
Termine tecnico che definisce l'unità competitiva formata dal cane e dal suo conduttore. Sottolinea la natura paritetica della squadra, dove il successo dipende dall'intesa, dalla sinergia e dalla collaborazione reciproca, e non semplicemente dall'abilità del cane di eseguire comandi.
Il cuore della Rally Obedience. È un segnale visivo, tipicamente di formato 30x40 cm, che descrive tramite testo e pittogrammi l'esercizio da compiere. I cartelli, numerati progressivamente, sono posizionati lungo il percorso per formare le stazioni e devono essere sorretti da appositi supporti, non appoggiati a terra.
Vedi Gradi.
Elemento chiave e costantemente incoraggiato nella Rally-O. A differenza dell'Obedience classica, il conduttore può parlare, lodare e incitare il cane durante tutto il percorso. Sono permessi anche segnali con le mani e movimenti del corpo per guidare il cane, a patto che non si traducano in manipolazioni fisiche.
L'azione del cane di camminare al fianco sinistro del conduttore, mantenendo la propria spalla all'altezza del ginocchio di quest'ultimo. Non è richiesta la precisione stilizzata dell'Obedience, ma una condotta attenta, collaborativa e naturale. È il movimento di base che collega le diverse stazioni del percorso.
Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI che organizza uno dei principali circuiti di Rally Obedience in Italia. Il suo regolamento pone una forte enfasi sulla progressione didattica, con un sistema di gradi molto dettagliato (GP, GE, G1, G2, G3, GV, GJH) che accompagna il binomio dalla prima esperienza ai massimi livelli.
Vedi Giudice.
L'ente ufficiale che rappresenta la cinofilia italiana e la FCI. Gestisce il circuito di Rally Obedience basato sul regolamento internazionale, valido per le competizioni di alto livello e i titoli mondiali. La sua struttura prevede le Classi 1, 2, 3 e 4.
La federazione internazionale che governa le organizzazioni cinofile nel mondo. Stabilisce lo standard del regolamento di Rally Obedience per le competizioni internazionali, adottato in Italia dall'ENCI per garantire criteri di giudizio uniformi a livello mondiale.
Federazione che promuove un circuito di Rally Obedience con una forte attenzione alla relazione positiva e al benessere del cane. Il suo regolamento vieta correzioni fisiche o verbali e permette la partecipazione di cani con disabilità.
Federazione sportiva nazionale riconosciuta dal CONI che organizza un importante circuito di gare di Rally Obedience. Il suo regolamento ha un approccio competitivo, con elementi specifici come la Multistazione e l'uso del tempo come discriminante in caso di parità di punteggio.
Esercizio complesso di movimento in cui il binomio esegue un percorso a forma di otto attorno a due o più coni. Mette alla prova la coordinazione e la guida attiva del conduttore, che deve usare il corpo per navigare le curve strette.
Federazione sportiva che organizza un proprio circuito di competizioni di Rally Obedience in Italia, con un regolamento e un calendario gare dedicati.
La figura centrale della competizione, garante del regolamento. Le sue responsabilità includono il disegno del percorso, la conduzione della ricognizione per illustrare il tracciato ai concorrenti e la valutazione imparziale della performance di ogni binomio, assegnando punteggi e penalità.
Le categorie o classi di gara che strutturano il percorso sportivo di un binomio. La progressione attraverso i gradi (es. Grado 1, Grado 2, Grado 3) è progettata per aumentare gradualmente la difficoltà, introducendo esercizi più complessi, percorsi più lunghi e richiedendo l'esecuzione senza guinzaglio. Il passaggio di grado si ottiene conseguendo un numero definito di qualifiche di alto livello.
Esercizio avanzato, presente nei gradi più alti, in cui il conduttore, da una certa distanza, invia il cane a superare un salto in modo autonomo. Testa la comprensione dei comandi a distanza e la sicurezza del cane.
Nome generico per una serie di esercizi avanzati e combinati. Il conduttore lascia il cane in un punto del percorso, si sposta in un'altra stazione e da lì impartisce un comando a distanza (es. un richiamo, un invio). Sono considerati il test definitivo della connessione e affidabilità del binomio.
Una caratteristica specifica di alcuni regolamenti (come FIDASC e nei gradi più alti CSEN). Consiste in una singola stazione, identificata da un numero, che contiene due cartelli. Il binomio deve eseguire i due esercizi descritti consecutivamente, senza interruzione tra l'uno e l'altro.
Comporta l'azzeramento del punteggio (inferiore a 170 punti) e l'esclusione dalla classifica. Le cause includono errori gravi come saltare una stazione, il cane che abbandona il ring, sporcare nell'area di gara o l'uso di correzioni fisiche o verbali severe.
Disciplina cinofila tradizionale da cui la Rally-O ha avuto origine per differenziazione. L'Obedience classica è caratterizzata da una maggiore rigidità formale, precisione millimetrica nell'esecuzione degli esercizi, assenza di comunicazione verbale durante la performance e un'atmosfera più silenziosa e formale.
Ente di Promozione Sportiva (EPS) riconosciuto dal CONI che include la Rally Obedience tra le discipline cinofile promosse, organizzando un proprio circuito di gare a livello nazionale.
Punti di detrazione sottratti dal punteggio iniziale di 200 per ogni errore commesso durante il percorso. Le penalità variano in base alla gravità dell'errore: -1 punto per imperfezioni lievi (es. guinzaglio leggermente teso), -3 punti per errori evidenti (es. comandi ripetuti), fino a -10 punti per un esercizio non eseguito o eseguito in modo completamente errato.
La sequenza di stazioni, disegnata dal giudice e resa nota prima della gara, che il binomio deve completare. Un percorso è composto da un numero variabile di stazioni (da 10 a 22) a seconda del grado e della federazione, con i cartelli posizionati a una distanza di 3-7 metri l'uno dall'altro.
Esercizio tecnico stazionario in cui il conduttore ruota sul posto (90° o 180°), mentre il cane adegua la propria posizione ruotando con il posteriore per rimanere correttamente allineato al fianco. Testa la consapevolezza corporea (propriocezione) del cane.
L'obiettivo ultimo dell'addestramento: avere un partner che comprende le regole del gioco e partecipa attivamente ed con entusiasmo, anticipando e offrendo i comportamenti corretti. Si costruisce attraverso un addestramento basato sul divertimento, sull'autocontrollo e sulla motivazione.
Il giudizio che certifica il livello della performance in una gara, assegnato in base al punteggio finale. La scala di valutazione è generalmente: ECCELLENTE (190-200 punti), MOLTO BUONO (180-189 punti), BUONO (170-179 punti). Un punteggio inferiore a 170 risulta in una Non Qualifica (NQ).
Disciplina cinofilo-sportiva creata nel 2000 da Charles "Bud" Kramer per essere un'alternativa più dinamica e inclusiva all'Obedience. Si basa su un percorso a stazioni in cui l'obiettivo è completare gli esercizi indicati dai cartelli in modo fluido, valorizzando la comunicazione continua e la collaborazione gioiosa tra cane e conduttore.
Vedi Rally Obedience.
Esercizio avanzato in cui il conduttore lascia il cane in una posizione (es. seduto), si allontana e, a un segnale, lo richiama a sé. Il richiamo deve essere pronto e diretto, con una posizione finale precisa (al fronte o al piede).
Fase cruciale che precede la gara, in cui i conduttori esaminano il percorso all'interno del ring senza il cane. Serve a memorizzare la sequenza, pianificare le traiettorie, identificare le transizioni complesse e porre domande di chiarimento al giudice.
L'uso di gratifiche, come il cibo, per premiare il cane. È strettamente regolamentato: non può essere tenuto in mano (luring), ma conservato in tasca e somministrato solo nei momenti consentiti (tipicamente al termine di esercizi stazionari). Il suo utilizzo è più incoraggiato nei gradi iniziali e ridotto o vietato in quelli avanzati.
L'area di gara, solitamente recintata per sicurezza, con dimensioni minime di circa 12x25 metri. Lo spazio deve essere sufficiente a consentire una disposizione fluida delle stazioni e l'esecuzione corretta di tutti gli esercizi.
Esercizio di movimento che consiste in uno slalom eseguito tra una fila di coni. Mette alla prova la fluidità della condotta e la capacità del conduttore di guidare il cane con il corpo, anticipando le curve con spalle e sguardo.
Concetto filosofico della Rally-O secondo cui gli esercizi indicati dai cartelli non devono essere visti come ordini perentori, ma come "sfide" da superare insieme. Questo approccio mentale trasforma la pressione della competizione in un'opportunità di collaborazione e divertimento condiviso.
Figura complessa in cui il binomio esegue un percorso a forma di spirale che si avvolge e si svolge attorno a tre coni. Richiede massima attenzione alle indicazioni del cartello, che specificano la direzione di ingresso e la posizione del cane (interno o esterno).
Ciascuna delle tappe che compongono un percorso. Ogni stazione è identificata da un cartello numerato che descrive l'esercizio da eseguire in quel punto. Le stazioni sono generalmente posizionate a una distanza di 3-7 metri l'una dall'altra per garantire la fluidità del percorso.